ODIO GLI INDIFFERENTI

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«Odio gli indifferenti. (…) Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L’indifferenza è il peso morto della storia. E’ la palla di piombo per il novatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti (…).
L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. E’ la fatalità; e ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che si ribella all’intelligenza e la strozza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, il possibile bene che un atto eroico (di valore universale) può generare, non è tanto dovuto all’iniziativa dei pochi che operano, quanto all’indifferenza,
all’assenteismo dei molti.»

Così Antonio Gramsci scrive degli indifferenti, di quelle persone abuliche e indolenti, che si trascinano insieme alla massa, lamentando i disagi senza impugnare decisioni di sorta.
Ma gli indifferenti sono anche altri.

Sono quelli che decidono tutti i giorni di percorrere la loro strada senza curarsi di quel che si presenta dinanzi ai loro passi. Loro passano, falciando tutto: i pensieri, le posizioni, la determinazione di chi, invece, non si rassegna a rimanere in disparte, anche quando quel che c’è da difendere non si chiama Potere, ma Democrazia, libertà di decidere e di partecipare.
E tanto più ci si accorge di quanta indifferenza ci sia intorno a noi quando si è costretti a scontrarsi su questioni che esulano dagli ideali e dalle lotte di specie, ma riguardano la vita di tutti i giorni.
Dove c’è il potere ci sono sempre dei servi che lo aiutano a destreggiarsi tra l’indifferenza: ecco perché alla fine vincono loro. Perché a farsi spazio non è l’informazione, non è la liberta di pensiero e di parola, non è quello che realmente accade ma quello che Loro vogliono farci credere, e che attecchisce sulla massa non pensante che apprende per osmosi senza farsi domande.


Chi pensa agisce.
Chi è indifferente piange e si trascina percorrendo strade buie irrimediabilmente senza ritorno.
L’indifferenza divide e rende distanti gli uni dagli altri. Uccide la libertà e l’ unione dei popoli lasciando spazio al razzismo e alla miseria di certi comportamenti umani.
L’indifferenza apre varchi di corruzione e demagogia, distruggendo per sempre un concetto mai invocato che potrebbe morire per sempre o continuare a morire, tutti i giorni, di una morte lenta e rassegnata.

E.G.

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