Elegia

Non muoverti.

Se ti muovi lo infrangi.

È come una gran bolla di cristallo

sottile

stasera il mondo:

è sempre più gonfia e si leva.

O chi credeva

di noi spiarne il ritmo e il respiro?

Meglio non muoversi.

È un azzurro subacqueo

che ci ravvolge

e in esso

pullulan forme immagini arabeschi.

Qui non c’è luna per noi:

più oltre deve sostare:

ne schiumano i confini del visibile.

Fiori d’ombra

non visti, immaginati,

frutteti imprigionati

fra due mura,

profumi tra le dita dei verzieri!

Oscura notte, crei fantasmi o adagi

tra le tue braccia un mondo?

Non muoverti.

Come un’immensa bolla

tutto si gonfia, si leva.

E tutta questa finta realtà

scoppierà

forse.

Noi forse resteremo.

Noi forse.

Non muoverti.

Se ti muovi lo infrangi.

Piangi?

E. Montale

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